Ma perché le Fattorie? Perché L’Agricoltura?

 

 

ILLUSTRAZIONE 1Perché l’azienda agricola oltre alla possibilità di svolgere determinate attività sia socio-assistenziali sia lavorative, offre, diversamente da aziende di altro settore, un contesto ineguagliabile che è quello del luogo dove dette attività si svolgono:

 La campagna

sintesi di

Lavoro, Natura, Paesaggio Colori, Spazio

Ma sono le attività che si svolgono in una azienda agricola che rendono diverso il percorso di vita, di crescita dei soggetti interessati:

Prendersi cura degli animali

Prendersi cura delle piante

Assistere all’evoluzione della vita di un animale o di una pianta

Seguire il ciclo biologico di una pianta: dal seme al prodotto

La varietà di lavori che si svolgono nella stessa giornata quasi mai ripetitivi

L’attesa di vedere i frutti del lavoro fatto

 

 

Sono tutte attività di per sé terapeutiche perché insegnano a saper attendere, ad avere pazienza, a stare in silenzio, a seguire i ritmi della natura, ad avere responsabilità quando ci si prende cura degli animali o delle piante, a collaborare con altre persone, ad integrarsi con le persone e con la natura rispettandone il delicato equilibrio, ad accrescere la consapevolezza di essere partecipe, importante per il raggiungimento del risultato finale: aver creato, insieme agli altri, qualcosa di visibilmente e tangibilmente utile come il cibo.

Tutto questo può offrire l’Agricoltura mentre:

I sistemi di welfare hanno difficoltà a far fronte ai cambiamenti socio-economici in atto nella società nonostante i temi sociali, da alcuni anni, stanno acquisendo maggiore e crescente importanza

I temi dell’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali hanno rafforzato l’attenzione verso l’Agricoltura multifunzionale che mira sia a valorizzare la produzione agricola sia a offrire beni e servizi utili alla collettività.

La Fattoria Sociale, quindi, rappresenta una risposta concreta ai bisogni manifestati dalla società, soprattutto nelle aree del Sud Italia e nelle aree più marginali. Non si tratta di assistenzialismo né per gli agricoltori né per i soggetti fruitori, perché la Fattoria Sociale fa leva su un sistema virtuoso basato sulla partecipazione alle attività agricola che genera nello stesso tempo servizi utili all’azienda agricola, al soggetto fruitore e alla comunità intera.

In ogni caso, fino a poco tempo fa, la gestione delle attività sociali in agricoltura è avvenuta quasi esclusivamente attraverso le cooperative sociali e le comunità. L’elemento di novità oggi è che si sta manifestando un crescente interesse da parte degli agricoltori per un loro diretto impegno nell’agricoltura sociale.

Questo impegno, naturalmente, non può essere sostitutivo, né in contrasto con le importanti e particolari attività svolte dalle cooperative sociali, dalle comunità e dalle altre forme di associazioni di volontariato le quali devono continuare la loro azione in agricoltura negli spazi e secondo le modalità propri, avvalendosi della normativa vigente.

La fattoria sociale può fornire beni e servizi di utilità sociale in diversi settori: assistenza sociale, sanitaria e socio sanitaria; educazione, istruzione e formazione; turismo sociale; formazione extra scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica ed al successo scolastico e formativo.

L’agricoltore è ben consapevole della diversità e della particolarità di un impegno diretto nel sociale e sa bene che ciò è cosa assolutamente diversa dall’attività agrituristica e didattica che, probabilmente, già esercita perché diversi sono i bisogni dei soggetti interessati.

Pertanto, sia ai titolari delle imprese agricole sia ai loro collaboratori deve essere rivolta una specifica formazione per conseguire la qualifica di “operatore agrisociale”.

L’agricoltore e la sua azienda possono essere uno strumento di straordinaria valenza in particolare per l’accoglienza, per l’inclusione ed il recupero di soggetti con problemi (disabili, ex tossicodipendenti, ex detenuti, ragazzi a rischio, etc.).

In questo caso, l’azienda agricola va ben oltre la temporanea ospitalità e diventa la sede dove realizzare tutte le attività necessarie per raggiungere l’obiettivo del recupero e del reinserimento nell’attività lavorativa e nella società.

Quello che bisogna evitare è confondere il ruolo dell’azienda agricola con quello delle cooperative sociali e delle comunità. L’azienda agricola, così come avviene nel caso in cui svolge le attività agrituristica e delle fattorie didattiche, deve mantenere la produzione come funzione principale senza pensare di trasformarsi in un ospedale o una comunità, così come né l’agricoltore, né gli operai dell’azienda devono trasformarsi in medici, infermieri e tutori.

Nel portare avanti questa attività l’agricoltore ha bisogno di essere affiancato dalle strutture che erogano servizi socio assistenziali: Enti pubblici, cooperative sociali, associazioni di volontariato ed Enti no-profit, attraverso la stipula di apposite convenzioni o protocolli d’intesa.

Occorre normare questo specifico segmento dell’agricoltura sociale a livello nazionale e adeguare eventuali leggi regionali o regolamenti già in essere.