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In un contesto fortemente segnato dagli avvenimenti pandemici, non è passato inosservato quel complesso meccanismo di ripresa a cui bisogna far fronte per arginare l’atteggiamento di incertezza e paura che dilaga tanto nelle città quanto nelle campagne. «Le istruzioni si stanno mobilitando, ma lo Stato non basta - ha evidenziato Pascale - molto dipende da noi singoli, le istruzioni possono agire per cambiare il contesto, ma il cambiamento essenziale lo possiamo fare solo noi». L’invito del relatore, dunque, ad una promozione autentica verso un rapido adattamento alla situazione oramai consolidata, educando in modo diverso ma non senza attingere ad una memoria storica che possa favorire una riflessione antropologica sulle evoluzioni passate. «La nuova ruralità - ha difatti aggiunto Pascale - evoca il senso più antico e profondo dell’agricoltura, la sua funzione primordiale».

Dai metodi estensivi e dalla resilienza, si è quindi passati alla trasformazione della ruralità come intreccio di consapevolezze interpersonali e comunitarie, l’importanza dei rapporti sociali e nello stesso tempo, la consapevolezza tecnico-scientifica collegata alle conoscenze dei cambiamenti climatici, definizione del concetto di sostenibilità.

Prima di aprire al dibattito con gli imprenditori presenti, Mangone ha espresso apprezzamento per l’intervento dell’ospite, evidenziandone le peculiarità che, il Presidente dell’Anpa- Liberi Agricoltori Calabria, ha affermato di aver vissuto direttamente. In merito alla nascita di un nuovo ed unico programma nazionale per l’omogeneità delle modalità di spesa, dal rischio che alcune regioni possano rallentare il piano in questione, Mangone ha percepito, tuttalpiù, una sfida per quelle realtà che hanno dimostrato maggiore capacità nelle programmazioni passate.

Intrattenendosi con i quesiti degli imprenditori e prendendo nuovamente la parola, Pascale si è dunque avviato verso la conclusione dell’incontro delineando pareri e aneddoti sulla politica di sviluppo territoriale, sulle competenze dell’UE e quelle nazionali, ribadendo come le incongruenze sul piano del funzionamento generale dell’Europa debbano essere messe al centro dell’attenzione pubblica per cominciare ad ottenere risultati concreti.